Sommario
Epoche, fondatori di Leuca
Sulle origini della bella Leuca sono state attribuite sia epoche che fondatori diversi. Per alcuni studiosi sarebbe stata fondata dagli Acareni, popolo dalle origini greche, per altri dai Filistei e secondo altri ancora dai Fenici. Ricerche effettuate sulla costa e nell’entroterra hanno comprovato l’esistenza dell’uomo primitivo risalente all’epoca di neanderthal all’interno di molte grotte di Leuca.
In aggiunta a ciò alcune ricerche effettuate dall’Istituto di Archeologia e Storia antica dell’Università di Lecce, hanno portato alla luce l’esistenza di un villaggio risalente all’età del bronzo e del ferro situato all’incirca nella zona dell’attuale Santuario di Santa Maria di Leuca.
Nel corso del tempo S. Maria di Leuca ha assunto diversi nomi per cui Erodoto la chiamava “Promontorio Iapigio” in quanto situata sul Capo Iapigio, mentre Varrone, “Uria”, in relazione alle sue origini. Ovidio tenendo conto del fatto che era il primo porto che si incontrava venendo dalla Grecia gli attribuì il nome di “Sibari”. Infine, per Orazio e Strabone era “Leuca” in quanto, secondo la geografia omerica, posta ad Ovest della Grecia e quindi alba o illuminata dal sole.
Da dove deriva il nome Leuca?
Leuca deriverebbe dal greco Leukòs che vuol dire bianco, toponimo molto frequente in Oriente dato che l’isola di S. Maura sullo Ionio una volta veniva chiamata Leucade. Il motivo che può aver spinto i nostri avi a ricorrere a tale aggettivo non è certo.
Può aver influito il colore delle abitazioni, l’effetto del sole che illuminava quelle terre di primo mattino, soprattutto per chi venendo da est aveva il sole alle spalle. Oppure ancora, sarà stato l’effetto della schiuma del mare che sbattendosi continuamente sulle coste lasciava dietro di sé questo biancore?
Leuca, storia e leggenda si rincorrono
Storia e leggenda si fondono insieme quando si parla di Leuca. In mancanza di fonti storiche o reperti, la tradizione si è arricchita di narrazioni intorno alle quali si è avvicendata la storia dell’intero promontorio. Per molto tempo Leuca è stata la terra leggendaria, un luogo meraviglioso e di fantasia, proteso verso Est perché un dio dell’Antica Grecia per compiacersi lo volle tutto per sé!
Molte citazioni di autori antichi e classici sono state attribuite al territorio di Leuca. Ad esempio, nella famosa citazione dell’Eneide il poeta Virgilio descrive quelli che per molti sarebbero i promontori di Meliso e Ristola (probabilmente si trattava di Castro). Per alcuni autori invece il poeta si riferirebbe proprio a Leuca. “Dalla marina d’Oriente un seno, Curvasi in arco, e contro ai massi opposti, Delle rupi, le salse onde spumose , S’infrangono. Celato ad ogni vista Si spazia il porto interior; di cui dall’un fianco e dall’altro un doppio muro, Si protende di scogli e dentro terra, Sorge il tempio lontano” Virgilio nel terzo libro dell’Eneide (v. 533-536).
E ancora, il Galateo scriveva “…nel promontorio Iapigio vi è un tempio rinomato e alla religione sacro e venerando. In questo vi era una piccola città che si chiamava Leuca ”mentre Strabone (63 a.C.-19 d.C.), la ricorda come una città piccola in cui sorgeva un tempio dedicato a Minerva,
Se del tempio dedicato a Minerva non esistono ad oggi fonti certe, la storia del tempio cristiano che sorge su punta Meliso invece si intreccia con le vicende leggendarie dell’apostolo Pietro sbarcato a Leuca durante il suo viaggio verso Roma. Diversi reperti archeologici hanno restituito a Leuca uno dei santuari pagani più importanti della storia del mediterraneo antico. E’ la grotta Porcinara, un tempio frequentato dai Messapi, Greci e Romani fino al II secolo d.c.
Leuca nasce da una sirena?
L’immagine di una Leuca antica inoltre compare in un affresco risalente al 600 e situato sulla volta della Sacrestia della chiesa di S. Giovanni Battista a Parabita. Ebbene, su quest’opera sono rappresentate alcune città costiere salentine tra cui Gallipoli, Castro, S. Isidoro e, ovviamente anche Leuca. Quest’ultima rappresentata con una sirena a due code, coronata e con gli occhi chiusi quindi inerme, che galleggia sull’acqua.
Nel poema Alessandra. Licofronte narra che dopo essere state sconfitte da Ulisse le tre sirene incantatrici, Partenope, Leucasia e Ligea ebbero l’amaro destino di terminare la loro vita nelle profonde acque del Tirreno mutando la loro natura prima di dare origine a tre diverse città. Di Partenope sappiamo che fu seppellita nei pressi di un corso d’acqua e che dalla sua tomba nacque la città di Napoli. Delle altre due invece gli storici hanno dato pareri differenti.
Recentemente uno scrittore di origini salentine, Carlo Stasi, nella sua opera, Leucasia, ha fornito una sua teoria sui nomi di Punta Meliso e Ristola partendo dalla vicenda della morte della sirena Leucasia.
Il monaco Cappuccino Tasselli invece, nelle sue “Antichità di Leuca 1963” scriveva: “…fu chi disse essere stata edificata questa città di Leuca dalla Sirena Leucasia, come Napoli dalla compagna Partenope. Ma perché queste sirene, secondo le historie meretrici, e secondo le favole incantatrici, non sono mai da’ veri historici ammesse per edificatrici di città o terre; dissero però altri e più fondatamente…”
Leuca e la leggenda della Sirena Leucasia
La leggenda che tanto piace ai turisti in vacanza a Leuca, è quella nata dalla penna dello scrittore Carlo Stasi, nella sua opera Leucasia. Il racconto ci parla di una bella sirena di nome e del suo destino legato per l’eternità alla nascita della città di Leuca.
Perdutamente innamorata del pastore Melisso, a sua volta legato alla fanciulla Aristula, la bella e bianca Leucasia decise di vendicarsi dopo l’ennesimo rifiuto. La rabbia fu tale da scatenare una terribile tempesta con delle onde altissime che trascinarono nelle profondità i corpi dei due innamorati Melisso ed Aristula. La Dea Minerva impietosita dal fatto, raccolse entrambi i corpi e li depose ciascuno su un promontorio. Da allora Punta Ristola e Punta Meliso sarebbero stati destinati all’immortalità ma separati per sempre. La sirena Leucasia assalita dal rimorso si lasciò andare anche lei tra le onde del mare diventando lei stessa una bianca scogliera. Ancora oggi nei giorni di tempesta si sente il suo canto.
Quando Leuca diventa Santa Maria di Leuca?
Per quanto riguarda l’altra parte del nome la sua origine è cristiana. La leggenda infatti vuole che proprio nello stesso luogo in cui si trova oggi il Santuario un tempo sorgesse un tempio dedicato alla dea Minerva, e che tale tempio cadde in frantumi all’apparire di S. Pietro il quale venendo dall’Oriente e diretto a Roma per predicare la parola di Dio, sbarcò proprio in questo punto della penisola Italica.
A conferma di ciò l’iscrizione all’ingresso del Santuario datata 43 d.C. che testimonierebbe il passaggio dal paganesimo al cristianesimo. Seguono altre leggende diventate vere e proprie tradizioni popolari secondo le quali ci sarebbero le tracce del cammino fatto da San Pietro. Diretto a Roma, l’apostolo si sarebbe fermato nei pressi di una Masseria a Leuca per riposarsi; sul luogo ancora oggi si lascia un sasso in ricordo del suo passaggio. Un’altra tradizione tramandata nei secoli vuole che nei pressi di Giuliano vi sia un pozzo che tramanda da allora la voce del Santo, fermatosi per dissetarsi.
Il santuario ubicato sul promontorio Iapigio che gli stessi romani chiamavano de finibus terrae, sarebbe diventato il luogo di culto cristiano, certamente uno uno dei più antichi.
Così, Leuca divenne Santa Maria di Leuca cristiana, la porta del Paradiso. E la leggenda ci consegna questa volta un miracolo. Si narra infatti di un intervento miracoloso ad opera della Madonna, avvenuto nel 343 che salvò un gruppo di pescatori del posto. Da allora la Madonna di Leuca è invocata per la salvezza delle anime ed il suo culto, varcò i confini del promontorio. Da S. Maria di Leuca passarono Papi, condottieri, crociati, gente comune, ma anche uomini di potere in cerca di una grazia o per garantirsi passaggio per il Paradiso.
Santa Maria di Leuca oggi
Il toponimo Santa Maria di Leuca oggi si riferisce alla parte alta della cittadina che comprende la Basilica ed il Santuario mentre la parte a valle, quella che costeggia il lungomare fino a Punta Ristola e tutto l’abitato sarebbe invece Marina di Leuca. Santa Maria di Leuca e Marina di Leuca rientrano nel territorio del Comune di Castrignano del Capo.
Oggi Leuca è una delle cittadine sul mare più belle e accoglienti. E’ una cittadina turistica abitata anche in inverno. Ci vivono tantissime famiglie e molti servizi sono attivi per tutto l’anno. Ci sono negozi e supermercati, ristoranti e locali sul mare, banche e ufficio postale, servizio bus,